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Rom e migranti, Sarkozy all'attacco

Sette giorni fra media e razzismo / 16 - Anche in Francia la politica prende di mira le minoranze a fini di propaganda, ma la società civile e il mondo intellettuale reagiscono con maggiore forza che da noi. Lo sdegno di Fanny Ardant: "Torneremo a una specie di fascismo" - L'osservatorio Carta di Roma presenta il suo nuovo rapporto su media e migranti: ci sono segnali di miglioramento, ma servono altre conferme
31 luglio 2010 - l. g.

 27 luglio - L'informazione migliora?

L'osservatorio nato dopo l'approvazione della Carta di Roma ha prodotto il suo secondo rapporto di ricerca, basato stavolta su una ricerca meno corposa della precedente, e con un focus specifico: i fatti di Rosarno del gennaio 2010, con la rivolta dei migranti sfruttati negli aranceti dopo la violenta aggressione subita da alcuni di loro. Secondo la ricerca condotta su sei quotidiani - ma limitatamente alle prime pagine - l'enfasi sull'immigrato-delinquente, tipica del giornaslimo italiano dgeli ultimi anni, si sarebbe ridimensionata. Anche la terminologia appare meno stigmatizzante, con un minore ricorso al termine clandestino. Secondo l'osservatorio sono segnali positivi, che hanno però bisogno, a nostro avviso, di maggiori conferme, sia perché l'analisi delle sole prime pagine può essere fuorviante, sia perché la minore enfasi sull'immigrazione è probabilmente connessa alle scelte compiute negli ultimi mesi dal potere politico, che ha preferito puntare su altri temi. E' insomma prematuro parlare di una svolta nell'informazione sull'immigrazione e la società multiculturale.

31 luglio - Sarkozy all'attacco

Nicola Sarkozy

Immigrazione e minoranze, nonostante la crisi economica lancinate, o forse proprio per questo, restano un argomento privilegiato d'intervento e propaganda politica. Il pugno duro verso minoranze e migranti continua ad essere un argomento acchiappa-voti. Lo si vede bene in Francia, dove il presidente Nicolas Sarkozy, in forte calo di popolarità, si è prodotto in un paio di affondi molto vistosi e assai enfatizzati dai media.

Il presidente, in visita agli uffici di polizia di Grenoble, ha suggerito un'ipotesi mai sentita prima e molto molto radicale: la revoca della cittadinanza francese a persone nate all'estero che si rendano responsabili di particolari reati, come l'aggressione ad agenti di polizia o a rappresentanti delle istituzioni. La misura, per quanto difficile da mettere in pratica e destinata assai probabilmente a restare lettera morta, è molto evocativa: dà l'idea che la cittadinanza ottenuta dagli "altri" sia un beneficio e non un diritto, e che quindi ci sono cittadini di categorie diverse. E' la tecnica classica del populismo selettivo: ci si rivolge al proprio elettorato impoverito e spaventato, per promettere protezione e indicare rivali e concorrenti individuati fra le minoranze sociali e culturali.

Pochi giorni prima Sakozy si era distinto in una sortita riguardante i rom, a seguito di gravi fatti di cronaca: l'uccisione a un posto di blocco, da parte della polizia, di un giovane appartenente alla comunità detta "gens de voyage" (assimilabile ai nostri giostrai), e la successiva aggressione alla gendarmeria del luogo, Saint-Agnan nella regione della Loria. Sarkozy aveva reagito convocando una riunione straordinaria sui ''problemi che pongono i comportamenti di alcuni nomadi e rom'': In Francia l'atteggiamento di Sarkozy e le parole usate per mettere sotto tiro "nomadi e rom" dopo i fatti di Saint-Agnan hanno suscitato enorme scandalo nella società civile e nel mondo intellettuale.

Fanny Ardant

L'idea di criminalizzare un'intera popolazione è respinta con sdegno (uno sdegno che vorremmo vedere anche in Italia, che suo rom è andata ben oltre le posizioni di Sarkozy). L'attrice e regista Fanny Ardant, testimonial di una campagna internazionale di tutela dei diritti dei rom, è stata sferzante: ''Nei periodi di crisi si cercano sempre dei capri espiatori'', ha detto, ricordando che anche nel Medio Evo ''lo straniero, lo sconosciuto che arrivava, portava la peste o altre disgrazie. E' una paura atavica. Ma questa è anche cattiva consigliera.Le comunità si barricano, i sindaci, troppo sensibili all'elettorato, ascoltano le loro paure. Torneremo a una specie di fascismo''.

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